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Rientro a scuola in cinque regioni Manifestazioni contro le classi pollaio .




Azzolina: Soddisfatta quando torneranno tutti a scuola. Le proteste? Siamo tutti dalla stessa parte. Rientro in classe per gli studenti di altre cinque regioni. Oggi la campanella è suonata per i ragazzi delle superiori di Umbria, Liguria, Marche, Lombardia e per i ragazzi delle medie della Campania. Rientro in aula anche per gli alunni lombardi di seconda e terza media appena passati in zona arancione. "Sarò davvero soddisfatta quando tutti gli studenti italiani torneranno in classe", ha detto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina ad Agorà, rivolgendo un appello agli studenti che in molte città stanno manifestando: "Noi e i ragazzi stiamo dalla stessa parte, chiedono di tornare a scuola in sicurezza. La scuola ha fatto la sua parte, ora c'è stato un incremento dei bus. Invito tutti a tornare in classe, ci sono anche gli esami di Stato da fare. So che lo scaglionamento di orari ha provocato dei mal di pancia, ma tutti stanno facendo sacrifici". La ministra ha parlato anche di ambiente sicuro e vaccinazioni per il personale scolastico: "Ho lavorate molto insieme al ministro della Salute. Ho chiesto che il personale scolastico fosse tra le priorità del personale da vaccinare. Dopo quello sanitario e gli anziani bisogna vaccinare tutto il personale scolastico", sottolineando che "come per tutti i settori bisogna rispettare le regole, se si rispettano, l'ambiente è sicuro e l'Italia vedrà la luce in fondo al tunnel velocemente".​Esame di maturità Sull'esame di maturità 2021, la ministra Azzolina ha detto che si sta ancora lavorando, ma "nel giro di pochi giorni daremo una risposta agli studenti, che hanno bisogno di certezze. Stiamo ascoltando tutti: famiglie, sindacati, associazioni di docenti e studenti. Loro vorrebbero un esame serio, ma simile se non uguale a quello dell'anno scorso. È l'orientamento che è venuto fuori dalle interlocuzioni che abbiamo fatto: nelle prossime ore decideremo". Recuperi vanno fatti ora "I recuperi o i potenziamenti degli apprendimenti si stanno già facendo e se ne faranno ancora di più: non possiamo aspettare giugno o allungare l'anno scolastico, adesso vanno recuperate le situazioni da recuperare. Ho chiesto altri soldi per i ristori formativi, potenziare i corsi di recupero e dare sostegno psicologico a studenti, famiglie e personale scolastico", ha detto Azzolina. Banchi singoli Tornando sulla polemica dei "banchi singoli", ha detto che sono stati consigliati dal Cts: "Serviva un maggior distanziamento, che garantiscono i banchi monoposto. Non sono soltanto a rotelle, sono quelli che i dirigenti scolastici hanno scelto. Aggiungo che l'investimento per i banchi è stato un decimo di quello fatto per la ripartenza, le polemiche sono strumentali". La protesta degli studenti continua: "Basta classi pollaio" Pur essendo complessivamente ricominciata la scuola in presenza per oltre 6 milioni di ragazzi dalla ripresa dopo la pausa di Natale (in totale gli studenti italiani sono 8,4 milioni) proseguono manifestazioni, occupazioni e iniziative promosse da Comitati e studenti in varie città italiane. Priorità alla scuola ed i Cobas - con l'adesione della Flc Cgil, della Uil scuola, di CNPS, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo - hanno organizzato in 24 città e davanti al ministero dell'Istruzione varie manifestazioni contro le classi pollaio, per chiedere maggiori investimenti e un tracciamento capillare e diffuso all'interno delle scuole. La data del 25 gennaio è stata scelta perché è l'ultimo giorno per iscriversi alle prime classi del primo e secondo grado. "Ma di tutti gli interventi annunciati, non si è parlato mai, né sono state avviate misure, per risolvere il problema più urgente: la riduzione del numero degli alunni per classe. Un investimento che, insieme ad organici triennali, può essere realizzato utilizzando le risorse del Recovery Fund", dice Pino Turi, segretario della Uil scuola. Intanto, a Roma e in altre città proseguono le occupazioni. L'Associazione nazionale presidi invita però i ragazzi ad abbandonare la forma di protesta dell'occupazione. "Spero che quello che sta succedendo in alcuni licei non sia replicato altrove e che venga ripristinata quanto prima la legalità. Gli studenti, dei quali abbiamo apprezzato il desiderio di tornare a scuola in presenza, cosa per la quale le scuole hanno duramente lavorato in questi mesi, devono continuare a essere responsabili", dice il presidente di Anp Antonello Giannelli. I prossimi a tornare in classe Con i rientri di questa settimana salgono a 14 le Regioni che hanno ripreso - se pur con difficoltà e in molti istituti "a singhiozzo" - le lezioni in aula: i primi a tornare a scuola dopo le vacanze di Natale erano stati gli studenti delle Province autonome di Trento e Bolzano (il 7 gennaio), seguiti da quelli di Valle d'Aosta, Toscana e Abruzzo (l'11 gennaio) e infine di Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Molise (18 gennaio). Attesa per il 1° febbraio la riapertura delle scuole superiori di Campania, Puglia, Sardegna, Basilicata, Veneto, Calabria, Friuli Venezia Giulia. Gli studenti della Sicilia, in zona rossa, sono invece in didattica a distanza dalla seconda media alle superiori. A Bolzano, nonostante l'area rossa, la scuola continua in presenza.
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